Nonostante in Italia sia una tradizione millenaria ed ultimamente diventi sempre più una moda, a dire la verità il vino è ancora un grande sconosciuto. Abbiamo ancora dei dubbi su come abbinarlo, come servirlo e quando se ne parla si sentono certe gaffe incredibili che scandalizzano gli esperti e lasciano in ridicolo chi ha detto certe cose. In certe occasioni (romantiche, formali, con amici venuti da lontano con i quali volete fare bella figura) sapere qualcosa in più sul vino non guasta, anzi fa fare sempre bella figura e vi eleva dalla massa che non distingue un vino nel cartone da un Brunello di Montalcino DOC.

Il vino rosso freddo o caldo?

Il vino rosso, soprattutto se è un vino rosso intenso si sente di più e si gusta meglio a temperatura ambiente. Dobbiamo ricordarci però che in una situazione ideale il vino viene dalla cantina in cui comunque fa sempre più fresco che nel resto dell’ambiente. A toglierci il dubbio viene in aiuto l’etichetta: normalmente i rossi indicano temperature tra i 16 e 20 gradi, il che significa che a Ferragosto se ci sono 40 gradi è meglio mettere il vino per un poco in fresco per farla scendere. E comprati un termometrino sennò vali zero.


Cosa sono i tannini?

Si sente spesso dire tannini o componente tannica, ma che cosa sono? I tannini sono dei composti che danno il sapore “aspro” e spesso lasciano in bocca dopo aver bevuto una sensazione di “secco”. Sono presenti esclusivamente nel vino rosso e sono più forti quanto più il vino è giovane. Non tutti i vitigni e non tutti i vini rossi hanno la stessa componente tannica dato che clima, terreno ed altri fattori influenzano questa caratteristica. Di una cosa siamo sicuri: se qualcuno per fare il figo dice che un vino bianco lo sente tannico possiamo prenderlo in giro e sbugiardarlo in pubblico.


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Il vino rosato si fa mischiando vino bianco e vino rosso?

Molti pensano che il rosé sia il risultato di una mescita. Qui siamo proprio all’ABC. Dipende dalle uve: in genere si usa poca uva bianca, lasciando la buccia e più mosto bianco, oppure si usano uve rosse di colore poco intenso.


Con l’uva rossa si fa il rosso e con la bianca il bianco?

Giusto a metà. In realtà il vino rosso non si fa solo con “il succo” dell’uva rossa ma vanno lasciate anche le bucce. Al contrario il vino bianco usa solo il mosto senza bucce. Ecco spiegato un piccolo segreto che non tutti sanno.


Il vino biologico è più buono?

Le proprietà organolettiche (sapore, odore…) dipendono da tanti fattori ma in generale non dipende dal fatto che si usi in coltivazioni alcune sostanze o meno. Il biologico infatti si riferisce alla coltivazione dell’uva e non alla vinificazione. Può essere sicuramente più salutare, più buono per l’ambiente ma non è garanzia che il sapore sia eccellente.


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I vini francesi sono i migliori?

Fa sempre figo parlottare un poco francese quando c’è di mezzo il vino. I francesi sono stati molto bravi, a differenza di noi, a diventare famosi nel mondo per il loro vino, mentre in Italia ci sono vini famosissimi e vini totalmente sconosciuti ma altrettanto buoni. Non è che ovunque in Francia il vino è più buono, certo è che ci sono cantine con una tradizione lunghissima e con molta esperienza capaci di dare vini eccellenti.


Sentori fruttati

Si sente spesso parlare degli aromi e sapori fruttati di un vino. Ecco una dritta: se il sommelier dice “retrogusto di pesca e tabacco” non è che sta impazzendo perché a voi sa di vino e non di pesca o tabacco, ma sta facendo delle “analogie”, cercando qualcosa che si avvicini ai sapori che sente. Quindi potete pure voi dire che c’è un sentore di mora di gelso e magari nessuno vi dice niente…


Agitare il bicchiere

Serve o è solo scena? I sommelier lo fanno sempre, i fighetti anche, i primi lo fanno per far espandere gli aromi del vino a contatto con l’ossigeno i secondi per fare scena. Adesso potrai agitare il calice con coscienza ostentando sicurezza, sapendo qualcosa che non tutti sanno. P.S. Se stai bevendo vino a 1 euro non c’è niente da espandere quindi evita gesti inconsulti.


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Guardare il colore del vino controluce

Questa è una cosa da massimi esperti, che si chiama in gergo analisi visiva e che ormai impazza come moda tra i fighetti di tutta Italia. Cosa posso vedere dal colore del vino? I sommelier cercano di valutare trasparenza, limpidezza, fluidità, colore ed eventuale efferscenza. I primi due valori sono abbastanza oggettivi, mentre sulla fluidità e sul colore i pareri sono discordi anche tra gli esperti. Quindi limitatevi ad osservare quanto limpido e trasparente sia per cercare di intuire se è buono o no.


Adesso hai delle informazioni sul vino che la maggior parte delle persone non ha. Se eri già un cultore della materia qualcosa ti è sembrata scontata, ma posso assicurarti che la maggior parte della gente è assolutamente ignorante in materia di vino e ragione su cose “sentite dire”. Dopo aver letto questo report invece tu potrai portare a casa una bella figura con un commento ben fatto in una cena elegante, un incontro di lavoro importante, durante un appuntamento galante, ad una serata con gli amici…

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